Capra
Girgentana

Il progetto Capra Girgentana

Capre Girgentane

Arte sostenibile quella di Domenico Cocchiara per fare rivivere una nobile razza: la capra girgentana.  È disposto a dipingerle in tutti i borghi agrigentini e delle provincie limitrofe che gli metteranno a disposizione una porta. L’amministrazione e il privato ci metteranno la porta, l’artista i colori e l’entusiasmo.

Delle capre le lacinie

e il folto vello.

Dai greppi ci sogguardano 

con gli occhi di tufo, 

le sagome vanenti 

nel crepuscolo violastro.

 

Angelo Giambartino

Nardo ed Amaltea riemergono dal mito e dalla tradizione agro pastorale a Santa Elisabetta (Ag)

Amaltea, Borgo Parrini (Partinico)

N. 60- Borgo Raffo-Ultima porta dipinta del progetto “Arte Sostenibile”

Quando si cresceva con il latte dell’amata dama di Girgenti

Dalla rivista Le Guide ai sapori e ai piaceri di Repubblica

Un tempo le capre girgentane erano tante e passeggiavano indisturbate per Ie strade di buona parte della Sicilia. All’epoca si cresceva con il loro latte, che è goloso, leggero e digeribile. Più tardi la razza si è estinta, finché Slow Food l’ha inserita nella lista dei suoi presidi e, insieme agli allevatori e ad altre personalità che ne hanno riconosciuto l’inestimabile pregio, l’ha recuperata. Scoprire la magnifica dama di Girgenti – come veniva chiamata un tempo – è un viaggio che unisce vita all’aria aperta, arte e buon cibo, da intraprendere insieme tutta la famiglia. Per immergersi nella routine di chi la capra girgentana la alleva, è possibile affidarsi a tour operator o direttamente ad alcune virtuose aziende agricole, che organizzano visite durante le quali sono proprio le capre, con i loro ritmi, a gestire il tempo. ……………Anche l’arte ha omaggiato questa capra dalla singolare bellezza, attraverso il talento dell’insegnante artista Domenico Cocchiara. Grazie al progetto di alcune associazioni a Bivona si doveva rivalutare una strada e a lui fu affidato il compito di abbellire una porta particolarmente degradata. La porta un tempo apparteneva all’abitazione di un capraro che con le sue caprette dava il latte ai bimbi del quartiere. Da lì l’idea di disegnare una bella argentana. Quella fu la prima di una serie di porte che oggi sono sparse in ben tre province della Sicilia. Ad esempio, chi percorre la Magna via Francigena, ne può incontrare diverse nei paesi toccati dal percorso (su www.domenicococchiata.it una mappa indica tutte le girgentane dipinte). Qualche capretta si trova anche nella Valle dei Templi, alcuni esemplari hanno residenza fissa a nord della via sacra, a pochi passi dal tempio della Concordia. Sono sempre disponibile alle visite dei turisti

Articolo sul settimanale Momenti di vita locale, n. 1628, 9 ottobre 2022, Ribera.

Articolo sul quotidiano La Sicilia 23/10/2022

Articolo sul settimanale Momenti di vita locale, n. 1628, 9 ottobre 2022, Ribera.

Incontri / Domenico Cocchiara,  pittore della “Capra girgentana”

Dal mito e dalla storia la rigenerazione dei nostri paesi 

Docente di lettere nelle scuole medie, dipinge con lo spirito dell’arte di strada due porte per paese, ma che siano vecchie e malandate. Naturalmente, gratis

 dell’Arch. Francesco Virga Barno

Il prof. Domenico Cocchiara, di Bivona, insegna lettere nelle scuole medie. Chi è fortunato può vederlo all’opera in uno dei tanti paesi della Sicilia davanti a una porta, possibilmente vecchia e abbandonata, su cui dipinge una coloratissima capra girgentana. Non improvvisa, ma autorizzato dal Comune e dal proprietario, sceglie due porte per paese, e siccome la Sicilia è grande, ne ha porte da “caprizzare’. A Ribera ha scelto una porta in via Gramsci, di fronte all’ingresso secondario del Palazzo Municipale, ed è nata davanti a quella porta il 21 settembre scorso, mentre dipingeva, questa conversazione. 

Quando e come è cominciato il suo percorso artistico?

«È cominciato sin da piccolo, guardando al lavoro tra le vie del mio paese scultori e pittori. Ce n’erano tanti 40 anni fa. Mio papà stesso un po’ pasticciava con i colori e da lì mi è venuta voglia di creare. Sono stato sempre un creativo, ma dopo gli studi universitari, ritornando a vivere e lavorare nel mio paese, ho trovato nell’arte la possibilità di essere parte integrante del mondo, cosa che i piccoli paesi in genere non offrono. L’arte mi ha aperto la globalizzazione della bellezza».

Hai dei riferimenti artistici a cui ispirarsi?

«Mi sono costruito da solo, da autodidatta, ma chi fa arte deve essere colto. Così ho studiato tutta la storia dell’arte, tantissimi artisti e ho attinto un po’ da ciascuno, per arrivare alle mie cifre. Oggi ne ho una tutta mia, che mi fa riconoscere nell’ambito artistico contemporaneo».

Come nasce una sua opera?  Cos’è per lei l’ispirazione?

«Io sono un viaggiatore. Amo viaggiare per i luoghi che sono intorno a me. Mi piace viverli e riviverli in continuazione, anche durante le diverse stagioni. Nei borghi trovo spunti di bellezza, soprattutto architettonici, che poi mi ispirano a creare delle opere d’arte. Le mie opere sono soprattutto scorci di paesaggi dipinti con la spatola in una maniera espressionistica».

Che rapporto ha con i colori? Vedo che non usa il bianco ed il nero…

«Assolutamente. Non ricalco mai la realtà del colore, non per forza il cielo deve essere azzurro; per me può essere: rosso, verde… è la bellezza del colore, perché è il colore che ti dà gioia nel guardare un quadro».

La capra girgentana dipinta su un’antica porta al n. 31 di via Gramsci, Ribera, dal pittore Domenico Cocchiara. È la ventisettesima a sua firma.

Come nasce l’idea della “Capra Girgentana”?

«A Bivona c’è stata la rivalutazione di una strada, sulla base di un progetto dal titolo “È ura” redatto da alcune associazioni locali, che mi hanno affidato il compito di rivalutare un’abitazione molto degradata. È così che ho avuto l’idea di intervenire sulle porte, in maniera ecosostenibile, salvaguardando la bellezza, la storicità del manufatto, con dei colori all’acqua per valorizzarle,  com’è nello spirito della Street Art. Mentre dipingevo, mi qualcuno mi ha raccontato che una delle porte era della casa di un capraio  che portava in giro le sue due caprette, che davano il latte ai bimbi del quartiere. È stata un’’ispirazione. Successivamente, ho condiviso un post su Facebook comunicando a chiunque mi desse a disposizione una porta, che ero disposto a dipingerla gratuitamente, con le dovute autorizzazioni, per creare empatia tra le Amministrazioni locali ed i Privati. C’è stata una forte adesione. 

Oggi, 21 settembre, ho dipinto a Ribera la Capretta Girgentana, la numero 27, ma vi assicuro che ho impegni per andare in tantissimi altri comuni, non solo nella provincia di Agrigento ma anche di Palermo, Caltanissetta…perché la Capra Girgentana è amata in tutta la Sicilia».

Che valore dà alla sua “Capra Girgentana”?

«Enorme, sia dal punto divista storico che mitologico. Storico perché è stata portata dai popoli Egei, che qui in Sicilia hanno dominato portando zolfo, sale e lasciando in cambio queste caprette. Mitologico, perché la Capra Amaltea fu la prima che allattò Zeus sul monte Ida a Creta. Ad un certo punto decise di spostarsi proprio nella Valle dell’Akragras, da lì appunto Capra Girgentana. 

Capra Girgentana che, a detta dei nutrizionisti, produce un latte di grande valore nutrizionale, essendo simile al latte umano materno. 

E’ poco grasso e i formaggi che se ne derivano sono profumatissimi. E’ un animale che si adatta benissimo al luogo e la particolarità principale è la coppia di bellissime corna a forma di cavatappi. A parer mio, vederle girare per i paesi, potrebbe essere o diventare un’attrazione turistica. La cornucopia, che ritroviamo nuovamente nel Mito, altro non è che il corno della Capra Girgentana, che è così particolare da renderlo un porta fortuna, simbolo di prosperità. La capra girgentana è molto prolifera e per questo è proprio un bel porta fortuna! Che è quello che voglio augurare al quartiere e alla porta che dipingo».

Quali sono i requisiti che deve avere la porta?

«Che sia più malandata possibile e abbandonata, in modo tale che l’opera la renda particolare nel suo genere, diventando il pretesto per  la rigenerazione urbana del quartiere. Lì dove cera sporcizia adesso è tutto pulito. E magari, chissà che queste porte non andranno mai al macero ma in un museo!»

Progetti futuri?

«Una mostra a Palermo da Progetto Bunker. Ci sono degli artisti che sono stati rinchiusi all’interno di carceri, a causa della guerra, ma sempre attivi. E un po’ questo il soggetto della mostra di Palermo. A breve pubblicherò il mio sito Internet. Cercando il mio nome e cognome su Google si potranno vedere le mie opere».